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L’FBI ARRESTA A NY L’INSOSPETTABILE LADRO DEI MANOSCRITTI INEDITI.

I VAMPIRI DEL TALENTO: CHI SONO E COME DIFENDERSI.


 
La notizia

 

Sarebbe un italiano di 29 anni (Filippo Bernardini) l’insospettabile il presunto “ladro” di best sellers inediti arrestato all’aeroporto di NY dall’FBI nei giorni scorsi.

È stato accusato di frode e furto d'identità e subito dopo l’arresto, è stato rilasciato su cauzione.

Per anni sarebbe riuscito ad ottenere in modo fraudolento centinaia di manoscritti inediti, con promessa di imminente pubblicazione; nella sua “rete” autori come Dan Brown, Margaret Atwood, l'attore Ethan Hawke.


 
Chi è il ladro collezionista di opere inedite?

 

Bernardini è un perfetto insospettabile, perché del tutto “normale” il suo profilo: una laurea, un master, un buon lavoro.

Infatti, pare abbia conseguito una laurea in lingua cinese presso l’Università Cattolica di Milano, un master in editoria presso l’University College di Londra e lavora come coordinatore dell’ufficio diritti del colosso editoriale Simon & Schuster Uk che attualmente lo ha sospeso alla luce delle accuse. Ma allora perché?!


 
Lo schema

 

Seppure insospettabile nella sua normalità, Bernardini aveva modalità seriali da perfetto criminale.

A partire dal 2016, infatti avrebbe utilizzato uno schema preciso: utilizzando il gergo del settore editoriale, da una parte, ostentando una evidente conoscenza dell’ambiente, dall’altra, contattava autori, agenti, promoter presentandosi come addetto ai lavori; completavano il quadro l’utilizzo di indirizzi mail e nomi di dominio falsi o lievemente modificati rispetto a quelli reali in modo da catturare nel proprio progetto criminoso le vittime designate (avrebbe anche registrato più di 160 domini internet fraudolenti).

Il ladro “seriale”, così, è riuscito a convincere svariate centinaia di autori che gli inviavano i propri manoscritti inediti, sulla promessa di una valutazione e/o di una imminente pubblicazione.


 
E il movente?

 

Ad oggi non è stata provata l’esistenza di alcun movente; infatti non sarebbe mai stato richiesto alcun riscatto, né tanto meno Bernardini avrebbe mai divulgato le opere, neppure nel dark web.

Ragionando da avvocati, la mancanza di un vero e proprio danno (es. divulgazione e/o vendita dei manoscritti senza autorizzazione) non esclude la responsabilità dell’autore sul fronte penale (nel caso di specie, davanti alla giustizia degli Stati Uniti).

Le fattispecie che vengono in parola possono ricondursi al “pisching” che costituisce una condotta fraudolenta specifica del web.

Anche perché comunque i manoscritti sottratti ai titolari sarebbero comunque stati acquisiti ad un patrimonio immateriale personale del ladro “gentiluomo”.



 

ll pisching

 

Il caso di specie se non altro porta ad approfondire che cosa sia il pisching anche perché non serve essere scrittori famosi, come nella vicenda del furto di manoscritti, per esserne vittima, purtroppo.

Come si legge sul sito della polizia postale, si tratta di “una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti. Si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli”.

Il destinatario riceve una mail che apparentemente è “affidabile” perché del tutto uguale all’originale, con l’invito a cliccare un link che porta ad un sito apparentemente uguale all’originale, ma allestito artatamente e a procedere ad una registrazione per ottenere vantaggi o per risolvere un problema.

Purtroppo però la tecnica serve solo ad appropriarsi dei dati personali del destinatario, per gli scopi illeciti più vari, come è avvenuto nel caso del furto di manoscritti.



 
Identikit di un “vampiro” del talento

 

Difendersi dal pisching è già una preoccupazione di tanti; tutelarsi dai “vampiri” del talento altrui è invece una necessità specifica della categoria degli autori e degli artisti ed è sicuramente un problema più complesso.

Se nel caso del pisching si possono utilizzare preventivamente antivirus e firewell per intercettare le minacce, non esistono antivirus per i “vampiri” del talento. Forse per entrambe le condotte fraudolente si una modalità comune di tutela può essere l’utilizzo di una forma di prudenza di base.

Chi sono però i “vampiri” del talento altrui? Si tratta di persone che vantando conoscenze e contatti, mostrando sicurezze e prospettando scenari di successi e fama si insinuano nella vita dell’artista, riuscendo a carpirne al fiducia per vantaggi di vario tipo, non solo di tipo economico.

Anche nel caso dei manoscritti rubati il presunto autore riusciva ad essere convincente ed efficace perché sapeva usare un gergo proprio del settore editoriale.

I vampiri del talento che spesso non hanno alcuna formazione/cultura artistica, se non per sentito dire, né alcun tipo di specifica professionalità nel settore, di cui tendenzialmente vivono ai margini, sono soprattutto degli specialisti della manipolazione: sanno compiacere l’artista e facendo leva sulla sua sensibilità e voglia di condividere il proprio talento, riescono a ottenerne la fiducia e l’incondizionata fedeltà.

 
Come evitare di sottoscrivere un contratto che non volevi

 

Una delle modalità operative più comuni dei “vampiri” del talento è quello di fare sottoscrivere contratti di vario tipo alla vittima designata, dietro promesse di carriera nel mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento.

Contratti di management, di produzione discografica, di edizione, etc. che per gli artisti ed autori sono prova della “serietà” della controparte, ma che concretamente sono solo una copertura per il vampiro, per procurarsi somme di denaro e “controllare” la vittima designata.

Più volte si sono rivolti a me giovani autori o artisti che avevano sottoscritto o stavano per farlo contratti capestro peraltro “in fiducia”, senza aver letto o compreso il contenuto, solo sulla base di quello che il “vampiro” del caso gli aveva rappresentato, perché mossi dalla voglia di riuscire a tutti i costi.

In questi casi, la conseguenza più grave che si verifica quando si scopre che era tutta una finzione, consumata solo per ottenere vantaggi economici o personali da parte dell’autore della “frode”, più grave della perdita di energie fisiche e risorse economiche (spesso vengono richieste cospicue somme di denaro da presunti editori e/o produttori discografici per la pubblicazione dell’opera) è lo stato di frustrazione profonda in cui si cade; si perde fiducia in se stessi, ci si sente senza via d’uscita e, nei casi peggiori, si rinuncia definitivamente a coltivare il proprio talento artistico.

Spesso peraltro si tratta di condotte che non possono essere denunciate alle autorità, perché non c’è nulla di penalmente rilevante, né c’è un vero e proprio danno risarcibile ogni qualvolta il contratto sia stato regolarmente firmato, seppure l’autore/artista del caso non si sia accorto che c’era scritto tutt’altro rispetto a quello che gli era stato prospettato e promesso.

Sicuramente rivolgersi ad un professionista esperto del settore per ottenere un parere preliminare ogni volta che venga sottoposto un contratto risparmia molte delusioni; allo stesso modo, è utile chiedere un sopporto legale per tirarsi fuori da vicende che rischiano di assumere conseguenze ancora più complesse.

Ma quello che mi sento di suggerire a tutti gli operatori del settore artistico e culturale è di curare la propria formazione non solo dal punto di vista dell’affinamento del talento: occorre lavorare immaginandosi imprenditori che devono gestire e investire al meglio il proprio talento.



 
Principali elementi da osservare con attenzione in un contratto

 

In quest’ottica, l’artista/autore deve imparare già prima di consultare un avvocato esperto a riconoscere quando il suo interlocutore non è una persona seria e quindi effettuare una prima scrematura.

Ad esempio, deve essere chiaramente riconoscibile il ruolo del soggetto che a noi si presenta nell’ambito del progetto che propone; più volte ho sconsigliato ai miei clienti di sottoscrivere contratti con presunti amministratori pro tempore di società a responsabilità limitata che erano madri, zie, fratelli del presunto produttore/manager/editore, così come ho altrettanto distolto dalla firma quando si trattata palesemente di “teste di legno”, ultra novantenni con gloriose carriere da imprenditori agricoli, ma che nulla avevano a che fare con il settore artistico-culturale.

Seppure il supporto di un avvocato è chiaramente sempre consigliabile, prelevando una visura della società o impresa con cui l’artista dovrebbe impegnarsi contrattualmente, sono già evidenti moltissime informazioni!

Altrettanto sconsigliabile sarebbe ad esempio firmare un contatto quando la società o impresa che propone l’accordo abbia sede in una strada statale di un paese di montagna piuttosto sconosciuto.

E tutto quello che riferisco è storia, vicende in cui molti clienti sono stati invischiati.

Nel merito, è importante guardare all’oggetto del contratto e se ciò che viene richiesto all’artista/autore (tecnicamente, le “prestazioni” richieste) sono giustificate da altrettante obbligazioni del presunto manager/produttore/editore. Obbligazioni che devono avere un senso e una loro “concretezza”, quindi identificabili, chiare, verificabili.


 
Investire nella formazione: parola del Legal Coach

 

Oltre che avvocato, mi pregio di essere un Legal Coach, che lavora sull'empowerment giuridico di artisti e creativi e in quest’ottica ritengo che il successo sia soprattutto l’effetto di un processo di progressiva appropriazione del proprio potenziale e di fiducia nel proprio valore, l’unico vero mordente per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Il talento creativo va coltivato, ma altrettanto importante è progettare da professionisti il proprio percorso artistico e acquisire tutte le conoscenze necessarie sulle regole del settore per potere sempre assumere decisioni opportune e consapevoli, possibilmente avvalendosi di professionisti “veri” e accreditati del settore.


Di Giorgia Crimi Avvocato Cassazionista, esperto di diritto d’autore, media e web


Sei vittima di un “vampiro” del talento e non sai come uscirne? Credi che ti abbiano proposto l’occasione della tua carriera artistica, ma vorresti essere rassicurato dal parere di un esperto? Hai sottoscritto un contratto che non volevi e non sai come fare a rimediare? Rivolgiti con fiducia al mio studio per ottenere il mio consiglio esperto. Scrivi via mail o whatsup o attiva un servizio di consulenza.



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